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Focus d’autrice #2 | Giorgia Bazzanti

FOCUS D’AUTRICE | GIORGIA BAZZANTI
di Federica Gemini

Quando una canzone ti parla, la senti direttamente nello stomaco. Poi risale alla testa e lì risuona. Le canzoni hanno il potere di trasportarci nel tempo, di farci viaggiare. Hanno anche il potere di farci sentire in connsessione con il mondo, come le coincidenze, e come una misteriosa coincidenza le canzoni di Giorgia Bazzanti sono arrivate a me. Lì mi sono come vista allo specchio, riconosciuta.

L’arte reca con sé un messaggio infinito e gli artisti che scrivono canzoni non lo fanno solo per sé stessi, ma soprattutto per il pubblico, poiché senza questa dualità si perde il senso. E Giorgia Bazzanti, cantante e cantautrice umbra che calca la scena sin da giovanissima con preziosi successi e importanti progetti musicali, è artista che sento abbracciata alla canzone d’autore, elegante, classica ma senza alcuna traccia di polvere antica, bensì nell’accezione del termine che rimanda propriamente all’armonia delle forme, all’equilibrio, alla limpidezza.

Ascoltando il disco, frutto di preziose collaborazioni e prodotto dalla PSR Factory (l’etichetta discografica di Guido Guglielminetti), ho come la sensazione di osservare dei quadri, ognuno con i suoi colori, la sua luce. Ogni brano è fortemente caratterizzato da suoni unici, peculiari. Un susseguirsi di emozioni contrastanti, un viaggio da fare ad occhi chiusi.

 

La struggente “Non eri prevista”, permeata di forte pathos, è accarezzata come una lacrima dalla voce del violoncello e della fisarmonica, voluttuose sensazioni si sprigionano con il blues di “Famme giocà”, ed echi popolari di un mondo antico di “Ninnà” trasportano in una dimensione eterea, ipnotica.  Sonorità tribali evocano rinascita e purificazione in “Lucida”, e poi sospiri, senso di intensa attesa nel brano “Se questo non è amore”. Un tappeto ritmico e ostinato accompagna il brano “Le finestre non dormono mai”, mentre “Non essere vento” racconta la consapevolezza di profonde fragilità e del coraggio di proseguire con una nuova luce spirituale in chiusura; il dolore di una decisione tormentata di “Guerra e baci “ è perfettamente reso dagli inattesi cambiamenti armonici che spostano l’emozione come in un mare in tempesta, cangianti armonie presenti anche per descrivere una dolorosa rassegnazione e disillusione in “Adesso guardami”. Infine un chiaro omaggio a Fossati con “Viaggiatori d’occidente”, teatro di un amore a distanza.

Un album ricco ed eclettico, dove chiaramente si avvertono le radici e gli echi della tradizione italiana, ma che guarda avanti attraverso sperimentazioni di sonorità inattese. Un album sorretto e accompagnato da musicisti magistrali.

Storie d’amore raccontate da una voce narrante calda e limpida. Una donna che canta l’amore  nelle sue molteplici sfaccettature, coerenze ed incoerenze. Tutte tessere di quel mosaico che osservato a distanza, completo, conservano la visione di insieme, ma rimangono visibili le linee degli incastri.

Vi invitiamo ad ascoltare la musica di Giorgia che trovate nel link Spotify qui sotto!

Crediti:

 Le foto sono di Claudio Fossati