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Il Brunch della Vigilia #3 | Special Edition

IL BRUNCH DELLA VIGILIA
di Andrea Amati

Per questo brunch speciale della vigilia mi sono vestito e agghindato come un crooner. Perché stanotte, giuro, ho sognato di essere un crooner! Ero sul palco di un teatro elegante, tutto esaurito, in completo blu con camicia bianca, una bella pochette a tema nel taschino della giacca e un Borsalino in testa. Cantavo, mi muovevo leggermente e con innata eleganza, ammiccavo alle prime file e via! Il gioco era fatto! Finisco il brano con un grande crescendo in cui sono perfettamente intonato e mi sveglio! Figuriamoci.

In realtà i sogni non sono mai casuali e questo non lo è per almeno due ragioni: la prima è che io amo i crooner, anche quelli nostrani (ho tipo una segreta venerazione per gente tipo Fred Bongusto, Johnny Dorelli e via dicendo, vorrei proprio essere bravo e stiloso come loro); la seconda è che siamo a pochi giorni dal Natale e il periodo delle Feste, si sa, è quello in cui i dischi natalizi dei crooner rispuntano come funghi.

Musica di Seta per questo mese di Dicembre ha pensato di affidarmi un secondo articolo (sì, avete ragione, non me lo so spiegare nemmeno io il motivo) e tramite Giulia Pratelli, indiscussa “regina dei Christmas Carols”, ha costruito un vero e proprio percorso tematico natalizio fatto di un calendario dell’Avvento dal vivo sulle pagine social e di una Playlist caricata sul canale Spotify:

  • IL NATALE CON VOI”, che trovate al fondo di questo mio scritto!

Una classica playlist natalizia con i classici standard di genere? Non proprio… se da un lato è inevitabile che pezzi come “Jingle Bells” siano presenti d’altro canto non è affatto scontato dare un’impronta così definita, varia ed elegante. Dai grandi crooner come Bing Crosby o Tony Bennett fino alle signore della musica jazz tipo Ella Fitzgerald o Diana Krall ma anche nomi che non sempre si vedono in questo tipo di “assembramenti musicali” come Paul Mc Cartney, Robbie Williams, Lady Gaga e Sufjan Stevens che da solo vale l’ascolto ma io sono di parte. La playlist è ben fatta, suona bene (e non è troppo lunga), ci sono brani mitici e brani inaspettati. Già dopo poche canzoni sono in piedi a ballare in salotto allargando le braccia come avessi davanti una platea gremita e con un pezzo di banana bread come microfono immaginario.     Eh sì, la playlist funziona, parola di crooner mancato!

Qualcuno potrebbe bollarla come musica buona “per le pulizie” ma io ribalterei il punto: queste feste staremo molto a casa per i noti motivi legati a questo maledetto virus e allora perché negarsi il piacere di pulire la propria cucina ascoltando una serie di brani che ci donano un po’ di leggerezza, ci fanno quasi illudere, per un ritornello, un breve jingle, che davvero finite le pulizie usciremo sotto la neve per portare un regalo alla nostra nipotina o per raggiungere la persona che amiamo attraversando otto regioni?!? E visto che la normalità è un privilegio che ancora non possiamo permetterci sarebbe meglio non negarsi momenti così banalmente importanti per rimanere esseri umani capaci di empatia e in grado di sorridere ancora.

I sondaggi degli ultimi mesi dicono che ancora più dell’occupazione, del PIL e della nostra salute è scesa la speranza dei cittadini in un futuro migliore. Crolla la fiducia e questa è la cosa più pericolosa per le nostre vite oltre che per un paese democratico, il pericolo di far allontanare i cittadini da tutto. Essere felici e ben disposti verso il futuro è complicato ma in qualche modo credo che dobbiamo cercare di difendere e non dimenticare cosa sono l’empatia, la solidarietà, la condivisione. E sappiamo quanto questo inizi tra le mura delle nostre case.

Musica di Seta porta avanti una propria idea di Bellezza e la condivide, cerca di diffonderla anche con una semplice playlist di Natale. E io vorrei augurare a tutti noi di non smettere di riconoscerla e di volerla sempre condividere. Buone feste allora, a tutti i portatori sani di Bellezza!

IL BRUCNH DELLA VIGILIA

Crediti:

L’immagine di copertina è una fotografia di Elisa Borghesi