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Libellule | La Tram #1

Libellule è un nuovo spazio che Musica di Seta Mag vuole dedicare alle artiste provenienti da ambiti diversi da quello musicale ma che in qualche modo hanno a che fare con la nostra arte: fotografe, stiliste, imprenditrici che collaborano con professioniste e professionisti della musica o che semplicemente dalla musica traggono forte ispirazione per il loro lavoro.

Per questo primo appuntamento abbiamo pensato di presentarvi La Tram (Margherita Tramutoli), illustratrice, grafica e insegnante di Teoria del colore alla The Sign – Comics & Arts Academy di Firenze. Margherita vanta collaborazioni e pubblicazioni importanti e siamo felici di poter dire che per il nostro, ancora giovanissimo, MdS MAG ha disegnato l’immagine della rubrica Rubrichelli, 10 canzoni per noi.

Ecco cosa ci ha raccontato…

1. Il disegno e la musica sono due forme d’arte distinte ma spesso comunicanti. Tu che provieni dal mondo dell’illustrazione, che rapporto hai con la musica? 

Sono una grande appassionata di cantautorato, italiano e americano (De Andrè, De Gregori, Battiato, Truppi, Cohen, Waits, Drake, Cave…), e quando disegno spesso ho la quella musica, in sottofondo. Apprezzo molto i testi ben scritti, sopra la musica, perché mi raccontano storie, mentre disegno, che non posso fare a meno di immaginare e, molto spesso, disegnare. Fin da piccola disegnavo parti di canzoni che amavo o singole illustrazioni che ne riassumessero il testo: l’ho sempre sentito come un omaggio, una sorta di cartolina mai inviata ai miei cantanti preferiti. Nel mio piccolo, amo anche cantare canto popolare, sono allieva della Maestra Maria Torrigiani.  

2. Ti è capitato di collaborare alla realizzazione delle copertine per alcuni progetti musicali (“The Unreal Mc Coy” dei Virginia Miller e “Ogni Notte Scoperta” di Giorgio Mannucci). Come nascono i tuoi lavori in questo caso? 

Quando devo fare una copertina inizio con un brainstorming: ascolto l’album per intero e mi appunto parole e concetti che riecheggiano più di una volta o in più di una forma, e che mi fanno capire che sono importanti per l’autore. Tra quei concetti cerco di sviluppare quelli più “disegnabili” e meno astratti, e provo a declinarli nel modo meno didascalico possibile, se ci riesco, altrimenti cerco una veste grafica non banale e visivamente accattivante. In parallelo, ovviamente, c’è il lavoro con l’autore, che mi dà dei riferimenti iconografici o anche solo delle idee, se già le ha in testa. Come in ogni illustrazione, il lavoro più grosso è la progettazione, ma nel caso di un’immagine di copertina il lavoro è più arduo perché c’è da coordinarsi con un altro artista il cui lavoro dovrò sintetizzare in una sola immagine. È una cosa particolarmente impegnativa e per la quale di solito ho una certa ansia da prestazione…

3. Pochissimo tempo fa è stato fondato “Moleste”: un collettivo, del quale fai parte, che riunisce le professioniste del mondo del fumetto, per creare uno spazio di ascolto e di accoglienza per le disegnatrici o autrici che abbiano subito molestie sessiste. Puoi dirci qualcosa di più?

Beh, l’ambito del fumetto è un ambito lavorativo come tanti altri, tutti immersi nello stesso contesto culturale che purtroppo è intriso di sessismo e comportamenti abusanti, più o meno consapevoli e interiorizzati. Il nostro obiettivo è mostrare che esiste un problema e provare a trovare un modo per risolverlo insieme, noi del collettivo, i nostri tanti colleghi consapevoli e sensibili al tema, le scuole di fumetto, gli editori. Vorremmo creare un clima lavorativo più sereno per tutti, e chiediamo a tutti, di tenere gli occhi aperti su comportamenti che non sono la norma ma sono comunque diffusi. Per fare questo abbiamo iniziato a raccogliere le testimonianze di coloro che hanno subito abusi di diverso tipo, e mettiamo a disposizione di chi ne sentisse l’esigenza assistenza legale o contatti con Centri Anti Violenza. Accompagneremo a questo attività di sensibilizzazione sulle questioni relative alla violenza di genere: la nostra ambizione sarebbe un cambiamento di mentalità sul lungo periodo. 

4. Hai realizzato alcune opere ispirate alle canzoni dei grandi cantautori italiani, come Sally di Fabrizio De André, Futura di Lucio Dalla, Il Ballo di San Vito di Capossela (esposti in mostra al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno, in occasione dell’edizione 2020 del Mostri Sacri Festival). C’è un artista musicale in particolare con cui vorresti davvero collaborare? 

Ho appena realizzato un mio piccolo sogno illustrando un episodio del diario di viaggio di Truppi su Linus di Novembre. Impazzirei se collaborassi con Samuele Bersani o Daniele Silvestri, li ascolto fin dai loro esordi e sono affezionata ai loro testi come se li avessi sempre avuti registrati nella memoria. 

Piccola biografia alla scoperta di La Tram:

Laureata in Relazioni Internazionali all’Università Orientale di Napoli e in Fumetto e colorazione digitale alla Scuola Italiana di Comix, lavora per anni come grafica di progetti e prodotti editoriali per la cooperazione internazionale (Unesco, CCIVS France e altre agenzie). Approdata all’illustrazione e al fumetto, ha collaborato con Corriere della Sera, Il Manifesto, Jacobin Italia, L’Espresso, Linus. Tra i suoi volumi, Bandierine-Tutta una storia di Resistenze (Barta Edizioni), Il Libro della Giungla (Kleiner Flug), L’Ecologia spiegata ai bambini (Beccogiallo) Post Pink (Feltrinelli Comics), Medusa, l’altro volto del mito (DeAgostini). Il suo ultimo libro a fumetti, La Prima bomba, scritto da Marco Rizzo e edito da Feltrinelli Comics, è uscito il 5 Novembre. 

Tutte le opere presenti nell’articolo sono realizzate da La Tram:
Bowie, pubblicata sul numero di Gennaio 2020 della rivista Linus,
Sally
,
The Unreal McCoy
, copertina dell’omonimo album dei Virginiana Miller,
Ogni notte scoperta, copertina dell’omonimo singolo di Giorgio Mannucci.