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Note Emergenti #4 | Carlot-ta

NOTE EMERGENTI: CARLOT-TA
di Michele Neri

 

Mi piacciono i giochi di parole semplici e gli ossimori, anche se un po’ forzati come quello del titolo di questa rubrica. Note quindi, come sostantivo indica quelle musicali ma come aggettivo è semplicemente il femminile plurale di noto ovvero famoso, conosciuto. Termine quindi in contrasto con quello che segue: emergente.

Ma nella scena musicale italiana di oggi si sa che una parafrasi azzeccata è “Un’emergente è per sempre”.

E’ un suono basso, profondo, quello che esce dagli altoparlanti appena parte l’ascolto di MURMURE, il terzo album di Carlot-ta, quello che ha confermato ancora una volta il suo enorme talento. Un disco dalla personalità impressionante, originale e bellissimo in modo quasi violento.
Parto da qui alla scoperta della produzione di questa cantautrice piemontese perché è quello che davvero mi è accaduto: sono andato subito a recuperare gli altri due album e piano piano un mondo musicale affascinante si è aperto.
MAKE ME A PICTURE OF THE SUN (Anna The Granny Records) è il disco d’esordio del 2011, pianoforte, voce, discrete percussioni e un po’ d’elettronica, una ricetta semplice apparentemente, eppure il risultato è complesso perché la scrittura di Carlotta Sillano non ha nulla di scontato pur riuscendo a fornire elementi di riconoscibilità immediata. E infatti la critica riconosce subito il valore di questa opera prima che ottiene diversi riconoscimenti e sfiora la vittoria della Targa Tenco come disco d’esordio.
Nel periodo seguente all’esordio discografico, Carlot-ta collabora con Zibba e Almalibre cantando Prima di partire nell’album COME IL SUONO DEI PASSI SULLA NEVE (Volume!, 2012) e partecipa al tributo a Luigi Tenco SULLE LABBRA DI UN ALTRO (Ala Bianca, 2012) con una intensa versione di Quello che conta. LA LUNA SU TORINO è un film di Davide Ferrario del 2014 la cui colonna sonora è composta da Fabio Barovero dei Mau Mau. Il musicista coinvolge Carlot-ta nella realizzazione di due brani, Wintergarden ed Equatorial Rain. E’ il preludio al ritorno alla discografia solista che avviene col singolo The Barn Owl (Brumaio Sounds, 2014) poi inclusa nel secondo album SONGS OF MOUNTAIN STREAMS dell’anno successivo (Brumaio Records). L’album si apre con Basiliscus, brano dal respiro internazionale, come d’altra parte la totalità del repertorio della cantautrice vercellese che usa sempre l’inglese nelle sue composizioni – ma qualche eccezione la troviamo nella sua discografia. Un esempio è contenuto proprio in questo capitolo due con il francese di L’insinuant e di Le dita, contenuta nella miscellanea ANATOMIA FEMMINILE (Friends4Arts, 2015).

Episodio senz’altro singolare, cantato in italiano e inglese, è quello di Sei come il glutine, realizzato per la prima stagione del format Kahbum (2016), una web serie in cui due artisti devono comporre un brano in 90 minuti seguendo l’unica traccia di un titolo che viene loro fornito appena prima della partenza del tempo a disposizione. Con Carlot-ta in questo curioso esperimento – molto riuscita la canzone, c’è la cantautrice-arpista Cecilia Lasagno. Le due artiste formano subito dopo un duo per un progetto denominato Doppelgänger. Due singoli affascinanti, Rubicapra Rubicapra e Compass (entrambi MeatBeat, 2017) e un lungo tour nazionale, sono per ora la testimonianza di questa collaborazione dalle grandi possibilità. All’inizio di marzo del 2018, Carlot-ta pubblica il suo terzo album, il capolavoro MURMURE (Incipit Records). Nonostante la sua musica sia sempre piuttosto riconoscibile e identitaria, qui la svolta di Carlotta Sillano è abbastanza netta: l’organo a canne diventa protagonista nei sontuosi arrangiamenti, è solenne in Virgin Of The Noise, indiavolato in Samba Macabre, perfettamente in simbiosi con la ritmica in Sparrow. Torna il francese nella “circolare” La valse du conifère. Non ci sono momenti deboli in questo album davvero riuscito, una bellezza formale e sostanziale che l’artista riesce a replicare in SILENT NIGHT (Incipit Records, 2020), un extended play con quattro canzoni tradizionali dedicate al Natale. Sono interpretazioni stupefacenti per equilibrio tra rispetto degli originali e originalità. Nessuno stravolgimento fastidioso ma canzoni arcinote che Carlot-ta fa irrimediabilmente sue. E questo – e con questo risultato – riesce davvero a pochi artisti con classici di questo calibro.

Crediti

L’immagine di copertina e la foto al centro sono di Andrea Dutto

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