NOTE EMERGENTI: AGNESE VALLE
di Michele Neri
Mi piacciono i giochi di parole semplici e gli ossimori, anche se un po’ forzati come quello del titolo di questa rubrica. Note quindi, come sostantivo indica quelle musicali ma come aggettivo è semplicemente il femminile plurale di noto ovvero famoso, conosciuto. Termine quindi in contrasto con quello che segue: emergente.
Ma nella scena musicale italiana di oggi si sa che una parafrasi azzeccata è “Un’emergente è per sempre”.
Il 16 ottobre 2020 è uscito RISTRUTTURAZIONI, il nuovo album di Agnese Valle, cantautrice e clarinettista romana con una carriera discografica e concertistica già di rilievo. L’album più che essere un punto di arrivo, un riassunto di quanto fatto finora, sembra essere un punto di partenza. Sia chiaro, gli elementi della musica di Agnese ci sono tutti in questo disco ma sembra esserci uno spunto nuovo, una spinta nuova. E quale è stato sin qui il percorso, perlomeno discografico, di Agnese Valle? È poco più di una curiosità (e una perla da curriculum) la partecipazione all’album IL FISCHIO DEL VAPORE di Francesco De Gregori e Giovanna Marini (Caravan, 2002). Agnese è infatti in quel periodo parte della Banda della Scuola di Musica Popolare di Testaccio diretta da Silverio Cortesi che partecipa al disco. Nel 2013 è nell’Orchestra del 41° Parallelo per l’album VIAGGIO ORIZZONTALE (Zone di Musica). Con Stefano Scatozza (artefice degli Acustimantico e di mille altri progetti) compone il brano che dà il titolo al disco e lo canta con sicurezza.
Arriviamo così all’esordio da solista con ANCHE OGGI PIOVE FORTE (autoprodotto / Farfavola, 2014). Il disco è di livello davvero buono, brioso come capiterà di rado successivamente ed è un peccato. Se la Valle indubbiamente cresce come compositrice nei due album che seguono, è anche vero che qui c’è una dinamica, una verve davvero interessante e gradevole all’ascolto: Lasciare riposare, Il dente, Dieci mani e la dolcissima Sul treno, sono episodi bellissimi di un lungo viaggio in cui le immagini evocate dalle musiche e dai testi accompagnano un ascolto molto gratificante.
Due anni dopo è la volta di ALLENAMENTO AL BUONUMORE (autoprodotto, 2016), album in cui la musica si fa ricercata e i testi più raffinati. Tra singoli riusciti – Cambia il vento con cui l’artista partecipa al Premio Bianca d’Aponte – e una cover insapettata come Maledette malelingue di Ivan Graziani, il disco conferma la grande sensibilità artistica di Agnese anche se, ripeto, una maggior complessità armonica rispetto all’esordio, non sempre gratifica il risultato finale. Però la sostanza è di alto livello e si sente in ogni nota.
E in questo periodo che si consolida la collaborazione con la Med Free Orchestra di cui è voce solista per due album (ma compone anche alcune canzoni nel secondo episodio): TONNOSUBITO (iCompany, 2016) e L’ISOLA DI GULLIVER (Goodfellas, 2018). Di carne e di pietra è un inedito che la Valle offre per la miscellanea DEL FEMMINIL SENTIRE (Maxsound, 2019) ma che verrà recuperato per il terzo album solista RISTRUTTURAZIONI (Maremmano Records, 2020).
L’album viene preceduto da diversi singoli, tutti riusciti. Come la punta del mio dito, scritta e cantata con Pino Marino, Il tonno e La terra sbatte, registrata con la Piccola Orchestra di Torpignattara. Anche la bellissima L’ultima lettera dell’astronauta viene presentata dalla cantautrice in diverse occasioni prima dell’uscita dell’album. Insomma RISTRUTTURAZIONI racchiude diverse perle preziose e un’altra cover di lusso, Ventilazione di Ivano Fossati, tematicamente preceduta da Fame d’aria. Oltre ai brani citati il disco contiene anche il nuovo singolo Cortocircuito. Qui l’equilibrio tra ritmo, armonia e melodia sembra a portata di mano di Agnese che riesce a dominare la materia che sta creando.
E come dicevo in apertura da qui sembra voler ripartire, più consapevole, più brava.
Crediti
L’immagine di copertina e la foto al centro sono di Giorgia Tino.