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Rubrichelli | 10 canzoni per noi #4

LA POSTA DEL CUORE
di Giulia Pratelli

Ho provato a capire quando sia nata, chi sia stato il primo a ricevere per posta le domande, le storie, i dubbi dei cuori infranti, degli innamorati, degli insicuri… non ci sono riuscita. Ma non importa: la posta del cuore è qualcosa che non tramonta mai. Si trova sui quotidiani, sulle riviste e ovviamente sui social. Rispondono giornalisti, scrittori, psicologi, artisti: Donna Letizia, la Contessa Clara, Natalia Aspesi, Massimo Gramellini, Mina. Sì, sì: Mina, proprio lei. Leggevo la sua pagina su Vanity Fair, anni fa, e mi stupivo sempre, mi sembrava strano che quella voce leggendaria rispondesse, senza cantare, a perfetti sconosciuti, dando consigli e opinioni, spesso con una parola d’affetto, una carezza cartacea.

Ultimamente ne leggo molte su Instagram, dove vengono fatte soprattutto da influencer: le risposte sono brevissime, appena 15 secondi (il tempo di una story), e spesso sono forti, incisive, tranchant: buttati, scappa, non ti ama, ti tradisce. Mi passano davanti mille box di domande ma non ho mai avuto la tentazione di chiedere. Mi è capitato di commentare invece, un paio di volte, per dire “è successo anche a me”.

Ma poi che cosa? Che ne so, che ne sappiamo, di cosa è successo davvero a chi scrive? Si può raccontare qualcosa di importante in due parole o addirittura nel box domande di Instagram? Non lo so. Abbiamo voglia di raccontare le nostre cose agli altri, buttare tutte le nostre paure in un messaggio destinato a una persona che non sa niente di noi. Chiediamo consigli sulle cose più diverse: l’ultima cotta presa, un cambiamento da affrontare, la crisi di una relazione lunghissima, il percorso di studi da fare. E magari abbiamo anche voglia di fidarci di quel che ci dirà nel suo parere da pochi secondi, di accettare uno “schiaffo” (morale, s’intende), di seguire il consiglio.

Siamo diventati soli, con in mano questi affari che ci collegano costantemente al mondo intero e contemporaneamente ci fanno perdere di vista le cose più vere, e concrete, le persone, gli odori, i grattacieli, la pioggia, i cani? O forse no, forse è proprio perché abbiamo veramente bisogno di allontanarci da tutto questo che non vediamo l’ora di mettere le nostre incertezze in mano al consiglio di uno sconosciuto, di attendere che una voce lontana ci dica esattamente cosa fare. Che ci rassicuri, ci dica, come si fa in inglese, I’ve been there: ci sono stato anch’io in quel posto scomodo in cui sei tu ora e ti garantisco che da lì ci si può allontanare. Allora non importa che a dircelo sia chi ci conosce bene, anzi, a volte la spinta che ci serve può arrivare da lontano, dal parere disinteressato di qualcuno che non incontreremo mai. In fondo può capitare anche con un libro, un film, una canzone… è molto diverso?

E se invece fosse solo perché alla fine una domanda online non costa niente (nemmeno lo sforzo di comprare un giornale o affrancare una lettera) e non porta nessun impegno? Dopo tutto nessun influencer verrà a domandarci se abbiamo interrotto la nostra relazione tossica o se ci siamo decisi a cambiare casa.

Ci ho pensato molto e non ho concluso nulla, la verità è che non lo so. Però, lo ammetto: non resisto alla tentazione e ogni volta che mi imbatto in una posta del cuore… la leggo.

Per accompagnare la mia rubrica, stavolta, ho scelto canzoni molto diverse tra loro ma tutte quante piene di ricordi, di paure, di malinconia…  e sempre (e inevitabilmente) d’amore.

RUBRICHELLI | La posta del cuore #4

Crediti:

L’immagine di copertina è una illustrazione de La Tram [IG: @itslatram]

Le immagini nell’articolo sono:
I love you handwriting via Pinterest
Foto di Clifton R. Adams per National Geographic
Awaiting the mail – Read, seen, Heard, Horace Gaffron
Girl standing on Trycycle on Suburban Sidewalk via Pinterest
Vintage stamps via Pinteres