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Note Emergenti #12 | Chiara Raggi

NOTE EMERGENTI #12 | CHIARA RAGGI
di Michele Neri

Questo è l’ultimo appuntamento con la rubrica Note Emergenti, dal prossimo mese cambierà il titolo e la struttura. E ho pensato fosse giusto chiudere con la fondatrice di Musica di Seta, Chiara Raggi, anche per festeggiare il primo compleanno di questa sua bella e importante operazione culturale. Ho faticato a convincerla ad accettare, per mesi ha negato la sua approvazione ma aveva promesso che per il primo compleanno forse si sarebbe potuto fare. Eccoci qua.

Chiara ha esordito nel 2001 con un EP intitolato Non sono solo fantasie, un disco autoprodotto realizzato come demo per far conoscere le sue canzoni. Nel marzo del 2009 esce il suo primo album, Molo 22, registrato a Torino con gli arrangiamenti e la produzione artistica del chitarrista Roberto Taufic originario dell’Honduras.

Dal punto di vista musicale è un disco che risente molto della musicalità di Taufic e degli altri musicisti intervenuti, tra cui il percussionista Gilson Silveira. Le atmosfere di ispirazione sudamericana dominano le dieci canzoni e sono parzialmente in contrasto con il dolore, il senso di nostalgia, che traspare dai racconti della protagonista. Sono sicuramente tanti i riferimenti autobiografici che riempiono di intensità questi spaccati. La nostalgia della terra natale Rimini in Molo 22, la cantautrice è da qualche tempo lontana, La consapevolezza di dover ricominciare di E’ cambiata la notte, la declamazione sofferta di Alcune mattine. Molo 22 è un disco che lacera ma che mette già in luce il talento limpido di Chiara Raggi sia per quanto riguarda la composizione sia per ciò che concerne la capacità di cucire assieme parole che toccano in profondo e in qualche caso strappano brandelli. C’è qualche ingenuità che sparirà presto nelle opere successive ma Molo 22 è un esordio di spessore.

Passano sei anni e la Raggi si trasferisce a Brooklyn per registrare il secondo disco, un album decisamente più maturo, registrato con una band stellare che comprende il chitarrista Dario Chiazzolino, anche arrangiatore, il pianista Aaron Goldberg e una sezione ritmica micidiale formata dal contrabbassista nigeriano Ugonna Ukegwo e il batterista Lawrence Leathers, tragicamente scomparso nel 2019.

Le composizioni sono molto raffinate e anche se resta una grande dose di autobiografia in questi brani, gli stessi assumono un carattere di universalità grazie a un’accresciuta capacità lirica della cantautrice. Musicalmente più vario e fruibile rispetto a Molo 22, Disordine – questo il titolo – comprende canzoni molto riuscite come Amo amabilmente, come la sensuale Sette ore, le riflessive Allo specchio e Un orizzonte blu. Disordine è un ottimo disco ma precede un periodo di crisi artistica per Chiara Raggi che per diversi anni non tornerà a incidere se si eccettua un singolo pubblicato nel 2017 e che contiene la sua canzone più nota, Lacrimometro. Completamente autoprodotto, il singolo è stato distribuito in digitale con una piccola tiratura (20 esemplari), realizzata su CD singolo.

Chiara Raggi si dedica ad altri aspetti della sua attività come la lingua esperanto che la porta ad esibirsi spesso anche fuori dai confini nazionali. Con il nome Kjara pubblica nella primavera del 2019, Blua Horizonto, primo album cantato nella lingua inventata alla fine dell’ottocento dal polacco Ludwik Lejzer Zamenhof. Nel disco Chiara inserisce brani tratti dai due album precedenti con l’aggiunta di quattro nuovi brani. In realtà alcune parti di batteria vengono risuonate da Michele Iaia anche su vecchie registrazioni. Il disco viene distribuito in Italia e in diversi paesi internazionali dall’etichetta specializzata Vinilkosmo. Le nuove composizioni permettono di apprezzare l’ulteriore maturità artistica raggiunta dalla Raggi, Senplane iradi, poi pubblicata in italiano come Navigo a vista, è un esempio abbastanza significativo di come Chiara cresca come compositrice ma anche come produttrice di se stessa, cosa che diventerà ancora più evidente l’anno successivo.

Nella primavera del 2020 Chiara Raggi comincia a gettare le basi per la nascita della sua etichetta, Musica di Seta, che diventa operativa nell’ottobre dello stesso anno. La prima pubblicazione è il suo quarto album La natura e la pazienza, già pronto da diverso tempo. Oltre a tre dei nuovi pezzi inclusi nel disco in esperanto, il disco contiene autentiche perle come Mosaico, uscita su singolo poco prima dell’album, Ripensamenti coscienti, una frizzante Vedrai e una commovente Eterico libero. Le canzoni giù pubblicate in esperanto sono Navigo a vista, Naturale e Mi ritroverai, tra le cose più belle di un disco davvero molto ben realizzato. Completa l’album una nuova versione di Lacrimometro.

Il timone per la prima volta è completamente nelle mani di Chiara che oltre a riunire attorno a sé un trio di musicisti di alto livello, Massimiliano Rocchetta, Michele Iaia e Piero Simoncini, convoca un’orchestra di 14 elementi diretta dal maestro Stefano Pecci. Un secondo singolo, Navigo a vista, viene estratto dall’album nel settembre del 2021.

Il brano d’apertura, Mosaico, viene pubblicato su singolo anche in versione cantata in esperanto, la traduzione e l’adattamento sono di Federico Gobbo.

Nell’aprile del 2021 esce la seconda produzione di Musica di Seta, una miscellanea intitolata Benvenute che racchiude dodici brani di altrettante cantautrici. Un concept album che racconta la donna di oggi analizzando in musica diversi aspetti della sua condizione. Chiara Raggi non si include nella scaletta ma è la produttrice e direttrice dell’album.

Chiara sta lavorando a diversi progetti, discografici e non. Progetti sicuramente particolari e coraggiosi che vedranno la luce nei prossimi mesi. Incuriositevi pure, ce ne sarà per tutti.

Crediti

L’immagine di copertina è di CarpeClickRimini – Mario Olivieri e la foto centrale è di Tamara Casula

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