NOTE EMERGENTI #9 | ERICA BOSCHIERO
di Michele Neri
Mi piacciono i giochi di parole semplici e gli ossimori, anche se un po’ forzati come quello del titolo di questa rubrica. Note quindi, come sostantivo indica quelle musicali ma come aggettivo è semplicemente il femminile plurale di noto ovvero famoso, conosciuto. Termine quindi in contrasto con quello che segue: emergente.
Ma nella scena musicale italiana di oggi si sa che una parafrasi azzeccata è “Un’emergente è per sempre”.
Esce in questi giorni di giugno il nuovo album di Erica Boschiero, il quarto di una discografia ricca di collaborazioni e di album raffinati e riusciti. RESPIRA è il titolo di questa nuova opera della cantautrice di Pieve di Cadore. Esce per Squi[libri], l’editore che già aveva pubblicato il precedente nel 2018, E TORNEREM A BAITA. Ci sono molte differenze tra questi due album, entrambi molto riusciti, differenze che vedremo poi, alla fine di questo viaggio nella discografia di Erica, viaggio che meriterebbe più tappe, soste più lunghe per scoprire i tanti rivoli che la produzione della Boschiero ha generato.
Gli esordi (2002-2006) sono all’insegna della varietà stilistica e della poliedricità: dai racconti africani musicati per la raccolta PICCOLE STORIE D’AFRICA ai tre volumi della collana PAROLE DA FARE. Sono cose forse acerbe come l’esordio in proprio del 2007, DIETRO OGNI CREPA DI MURO, album autoprodotto che lascia intravedere le capacità compositive di Erica, nonostante una certa approssimazione nella veste sonora. Tra il 2008 e il 2013 partecipa a diversi festival e progetti musicali di rilievo, vince il Premio Bianca d’Aponte con Anita e il premio come miglior testo a Musicultura nel 2012 con Souvenir. Nello stesso anno collabora con il giornalista Sandro Petrone al progetto Last Call mentre sono dell’anno successivo le raccolte MITINCANTI e SIAMO IN TENCO, dove la Boschiero interviene con registrazioni inedite.
Il ritorno alla carriera solista avviene nel 2015 con l’album CARAVANBOLERO (Bradilogo), un album che rappresenta un grande passo avanti rispetto all’episodio di otto anni prima. Tra un classico come Le cose che non puoi vedere e il recupero di Souvenir, tra il dialetto di Gane, agane, longane e l’atmosfera avvolgente di Caravanbolero, questo album propone una delle migliori cantautrici della sua generazione, finalmente padrona del suo talento. Questa sicurezza si manifesta nella trasposizione discografica di E torneremo a baita, spettacolo del 2016, realizzato con il musicista Sergio Marchesini (della Piccola Bottega Baltazar) e il fumettista Paolo Cossi. L’album – che ha lo stesso titolo dello spettacolo – esce nel 2018 e ci propone un’artista legata alla sua terra, alle tradizioni delle sue montagne; un’artista raffinata che maneggia la sua musica con gentilezza e fermezza in un equilibrio affascinante. Tra le canzoni incluse in questo capitolo terzo, ci sono alcuni recuperi di repertorio già ascoltato, in versione diversa, in raccolte o album precedenti, come la citata Gane, agane, longane. Nel frattempo sono continuate le poche e interessanti incursioni di Erica nei dischi dei colleghi. Importante quella in CANTI, BALLATE E IPOCONDRIE D’AMORE edito da Squi[libri], album di Canio Loguercio e Alessandro D’Alessandro che si aggiudica la targa Tenco del 2017 come miglior album in dialetto.
Molto particolari due operazioni che Erica ha realizzato come singoli nel 2018 e nel 2019. La prima è l’inno per la Marcia della Pace Perugia-Assisi, si intitola È tempo e la Boschiero lo realizza con gli studenti delle scuole friulane. Il secondo è Bellomondo, filastrocca moderna che denuncia un inquinamento ambientale ormai fuori controllo. SI tratta di una brano ben realizzato e dall’elevato impatto su diverse e differenti generazioni di ascoltatori.
Siamo arrivati, con passo colpevolmente veloce, a RESPIRA, album che Erica Boschiero è ormai pronta a lasciar andare al suo destino di opera pubblicata. RESPIRA continua a rappresentare l’evoluzione di un’artista dotata di grande talento che in questo caso torna all’uso esclusivo dell’italiano a differenza di quanto fatto nell’opera precedente. Tra le canzoni incluse in RESPIRA, c’è La memoria dell’acqua che avevamo già potuto apprezzare nella doppia raccolta YAYLA (Appaloosa, 2018). È inevitabile che ci siano canzoni che attirano maggior interesse in un album, visto l’alto livello delle composizioni di questo nuovo disco, il compito si dimostra particolarmente complesso: Il trittico iniziale: Ascolta, La memoria dell’acqua e Un’ostrica e una perla colpisce come una ventata fresca in un giorno di caldo torrido. Ma è solo l’inizio, Albero maestro, Sale e il duetto con Neri Marcorè di E resta il grano, confermano la prima impressione. Avremo un altro bell’album da ascoltare nei prossimi mesi e la conferma di avere una grande cantautrice nella nostra musica.
Crediti
L’immagine di copertina e la foto centrale sono di Paolo Soriani