MUSICA E CULTURA
di Martina Baiocchi
Le società stanno evolvendo e sempre di più si dovrebbe parlare di convivenza multiculturale, ossia la convivenza di persone che fanno riferimento a sistemi identitari, valoriali e normativi differenti. Vengono così messe in luce diverse questioni relative al riconoscimento e all’accettazione della diversità, della rappresentazione e costruzione dell’altro da sé. Sia chi migra, sia chi accoglie deve prendere consapevolezza di ciò che definisce la propria identità, il proprio bagaglio culturale e in che modo esso possa essere messo in relazione, discusso ed eventualmente integrato con quello dell’altro. Si dovrebbe, quindi, adottare un approccio multiculturale. Tale approccio consiste nel valorizzare le diversità riconoscendo pari dignità alle espressioni culturali dei vari gruppi che convivono all’interno del medesimo contesto sociale, insieme al diritto degli individui di formarsi secondo una cultura che sentano propria.
La cultura ha un ruolo fondamentale nella formazione di un’identità: non bastano le relazioni strette con i famigliari e le reti sociali di amici, tutti siamo inseriti in un contesto sia ambientale che valoriale. Il contesto culturale non è solo definito dai singoli individui, ma anche dai gruppi a cui essi sentono di appartenere e dalla società in generale composta dalle istituzioni e dalla politica.
Diventa sempre più importante creare occasioni di dialogo tra culture per evitare di comportarsi in base a stereotipi e pregiudizi, per favorire la realizzazione personale grazie anche all’integrazione con ciò che è diverso da noi.
Ci sono diverse vie da cui si può passare per creare ponti tra culture, alcune vengono già percorse, altre sono ancora da costruire. In questa occasione vi condivido un punto di vista su cui ho ragionato ultimamente, un tema che spesso ricorre in questa rubrica: quello della musica. Essa ha un grandissimo valore sociale e di condivisione.
L’arte in generale è un importantissimo strumento per esprimere e trasmettere la cultura. I suoni e le loro combinazioni, insieme alle parole di un testo, possono tramandare messaggi e dare espressione all’essenza di una cultura. Molti studiosi affermano che, soprattutto nel mondo occidentale, questo aspetto si sta perdendo: la musica è stata resa con la globalizzazione sempre di più un prodotto commerciale, che deve essere venduto ai fruitori. Sarebbe necessario un parziale ritorno alle origini e fare musica e utilizzarla per innescare un processo di valorizzazione della storia e della cultura del territorio in cui essa è nata e si è diffusa. In particolare, la musica può essere un modo per conoscere altre culture: per imparare come viene vissuta l’arte dei suoni in uno specifico contesto e come questi vengono percepiti, se hanno una funzione e quale.
Sarebbe interessante poter avviare un progetto che consenta lo studio della musica di culture diverse e perché non si possano organizzare eventi specifici per far conoscere i vari suoni di strumenti tipici e non.
Crediti:
L’immagine di copertina è una illustrazione dedicata di @chimbo.gne [IG]