PSICOCOSE | CONCERTI DAL VIVO
di Martina Baiocchi
Benvenuti in PsicoCose: un’occasione di pausa e di riflessione su quello che accade e su ciò che noi proviamo nel vederlo accadere.
All’inizio di questo mese sono andata, per la prima volta dopo due anni, ad un concerto dal vivo (in conformità con le restrizioni). Non so come descrivere tutto quello che ho provato, posso dirvi, però, che è stato molto intenso. Mai come in questa occasione mi sono sentita così parte integrante dello spettacolo. Probabilmente il merito è da attribuire alla band, oppure al fatto che ho sentito di condividere con tutte le altre persone intorno a me una grande euforia, oppure perché la musica unisce e tutti non vedevamo l’ora di viverla di nuovo in compagnia. Questo evento mi ha fatto rendere conto di come effettivamente la musica, ancora di più quella dal vivo, sia costituita da due componenti fondamentali fortemente e costantemente in interazione tra loro: i musicisti e il pubblico. Tali elementi insieme producono emozioni e sensazioni uniche, vissuti irripetibili che si possono provare solo in quel dato momento in cui sono presenti entrambi.
I concerti dal vivo possono essere catartici sia per chi suona che per chi ascolta. Per catarsi nel teatro si intende la possibilità di esprimere, sprigionare liberamente le proprie emozioni, energie e stati d’animo che fino a quel momento non hanno trovato sfogo. Bisogna ricordare che le emozioni sono sempre legate a specifici momenti e contesti (oltre alle nostre strutture di significato interne), pertanto potrebbe essere interessante riflettere su quali tipi di emozioni si tendono ad esprimere a seconda di dove si svolge un concerto, di quali sono le relazioni che si instaurano tra musicisti e pubblico e anche del genere di musica che viene suonato. Avete mai pensato alle differenze, a volte anche grandi, che ci possono essere tra le esperienze vissute di due concerti o eventi diversi?
Un altro aspetto interessante della performance live è che la musica prodotta, non è prevedibile, né predeterminata. Queste caratteristiche aumentano l’attesa e i sentimenti di coinvolgimento del pubblico. In particolare in questi casi si osserva che le persone sperimentano un coinvolgimento sociale affiliativo, che porta ad un maggiore senso di comunanza tra i presenti. Tale coinvolgimento non si verifica solo a livello di sensazioni, ma anche a livello di onde cerebrali. Infatti alcuni studi hanno dimostrato che quando ci impegniamo in attività di gruppo, come assistere a un concerto o alla visione di film, le nostre onde cerebrali si sincronizzano. Ciò si esprime nell’attenzione rapita e nei movimenti corporei all’unisono del pubblico.
Inoltre è stato osservato che l’esperienza di un concerto dal vivo aumenta le sensazioni piacevoli, l’autostima e l’empatia. Bastano anche solo 20 minuti di musica live per produrre un significativo aumento delle sensazioni di benessere.
Concludo augurando buona fortuna per i concerti estivi sia ai musicisti sia a chi sarà spettatore, auguro di godersi a pieno questi momenti di socialità e vitalità.
Ci sono tante altre esperienze della vita che fanno stare meglio se vissute in compagnia. Siamo di natura degli esseri sociali, non si deve mai trascurare l’importanza del ruolo dell’altro, che sia uno o centinaia di persone.
Crediti:
L’immagine di copertina è una illustrazione dedicata di @chimbo.gne [IG]