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SANREMO CANTAUTRICI | Parte II

Prosegue il nostro viaggio “Sanremo Cantautrici” a cura di Andrea Direnzo che ci illustra, di decennio in decennio, la partecipazione delle cantautrici al Festival della Canzone Italiana.

Sanremo Cantautrici Parte #2
di Andrea Direnzo

  • Anni Ottanta

Nel 1982 debutta a Sanremo Mia Martini che, dopo aver pubblicato il suo disco da cantautrice Mimì (1981), si presenta sul palco dell’Ariston con E non finisce mica il cielo di Ivano Fossati, classificandosi al nono posto ma spingendo la stampa ad assegnarle un premio pensato ad hoc per lei, quello della “Critica”. Seguono gli anni di ritiro dalle scene fino alla trionfale rentrée sanremese del 1989, ancora da interprete eccezionale di Almeno tu nell’universo di Lauzi-Fabrizio, ancora una volta premiata dalla stampa, così come accadrà l’anno successivo per La nevicata del ‘56. Il miglior risultato in termini di classifica lo porta a casa nel 1992 con Gli uomini non cambiano di Bigazzi-Dati-Falagiani, seconda classificata ma vincitrice morale dell’edizione; il ‘93 segna la sua ultima partecipazione (prima della scomparsa avvenuta nel maggio ‘95) in coppia con la sorella Loredana Bertè in Stiamo come stiamo. Quest’ultima, dopo tre partecipazioni griffate Mango (Re, 1986), Tony Cicco (Io, 1988) e Pino Daniele (In questa città, 1991), inizia a proporre brani di cui è autrice insieme a Philippe Leòn (Amici non ne ho, 1994) e Maurizio Piccoli (Luna, 1997), ritrovando il grande successo nel 2019 grazie a Cosa ti aspetti da me che vede la firma di Gaetano Curreri. Tra gli esordi da segnalare, non può mancare quello di Rossana Casale nel 1986 con Brividi, seguito da Destino (1987), A che servono gli dei (1989), Terra (1991), tutti brani marchiati dall’accoppiata Morra-Fabrizio, fino ad arrivare al duetto da podio (terzo posto) con Grazia Di Michele in Gli amori diversi che porta la firma di entrambe. Per quanto riguarda la cantautrice romana, già attiva discograficamente dal 1978 e titolare di buoni successi quali Le ragazze di Gauguin e Solo i pazzi sanno amare, calca il palco di Sanremo per la prima volta solo nel 1990 con Io e mio padre, poi ancora nel 1991 con Se io fossi un uomo, incisa anche in uno speciale duetto con Randy Crawford. Passando in rassegna le “Nuove Proposte”, istituite nel 1984, saltano all’occhio alcuni nomi su cui soffermarsi un attimo: la toscana Silvia Conti (1985) e la siciliana Aida Satta Flores (1986), due cantautrici di valore che hanno portato avanti un proprio discorso musicale al di fuori dello star system, di sicuro troppo asfittico e lontano dalla loro personalità artistica. Questi sono gli anni in cui fa il suo esordio la romana Paola Turci, inizialmente interprete di brani di un autore ricercato come Mario Castelnuovo (L’uomo di ieri e Primo tango) che le valgono il riconoscimento della “Critica”, poi affermatasi con Bambini (1989) e via via capace di scrivere pagine personali convincenti quali Volo così (1996), Saluto l’inverno (2001) e Fatti bella per te (2017). Il 1987 segna l’avvio di Andrea Mirò, nome d’arte di Roberta Mogliotti, quarta con Notte di Praga e non finalista l’anno successivo con Non è segreto di Armando Mango. Ci vorranno dodici anni per ritrovarla più matura e incisiva nei “Giovani” con La canzone del perdono, affiancata nella scrittura da Enrico Ruggeri insieme a cui condividerà la sua ultima partecipazione nel 2003 presentando Nessuno tocchi Caino. Un capitolo a parte meriterebbe Mariella Nava, musicista di grande sensibilità, che fin dal suo esordio datato 1987 (Fai piano) si è distinta come cantautrice pura e assoluta; la sua opera prima Per paura o per amore (1988), contenente la sanremese Uno spiraglio al cuore, viene premiata con la Targa Tenco. Promossa nei “Campioni”, nel 1991 presenta l’intensa Gli uomini, ma il riconoscimento più grande le viene dall’essere autrice di Spalle al muro, gioiello interpretato da Renato Zero. Nel ‘92 torna in gara con Mendicante, mentre nel ‘94 è la volta di Terra mia; dopo una pausa di cinque anni, si classifica terza a Sanremo ‘99 con Così è la vita; segue nel 2000 Futuro come te in coppia con Amedeo Minghi. Nel 2002 timbra la sua ultima partecipazione con Il cuore mio; negli anni successivi proverà a tornare al Festival senza riuscirci, acuendo sempre più l’assenza di una presenza artistica della sua caratura.

 

    • Anni Novanta

    Spianata la strada, le donne sono ormai consapevoli della necessità di esprimersi in musica e dell’importanza che la loro proposta può avere sul pubblico, dunque – forti di riferimenti precedenti – impugnano la chitarra o si mettono al pianoforte componendo canzoni da cantare in prima persona. Gli anni Novanta vedono un pullulare di nuove cantautrici che attingono a modelli sia italiani, sia internazionali, creando in alcuni casi identità musicali paradigmatiche. È il caso della catanese Carmen Consoli e della romana Marina Rei, due artiste lanciate da Sanremo nel 1996, rispettivamente con Amore di plastica e Al di là di questi anni, che riscuotono subito riscontri positivi di pubblico e critica. Le due torneranno altre volte a calcare il palco dell’Ariston proponendo pezzi ricercati ma fruibili, dalla forte connotazione rock (Confusa e felice, 1997) o elettronica (Un inverno da baciare, 1999), eclissandosi poi dalla manifestazione e proseguendo il proprio percorso artistico in modo più defilato ma ricco di collaborazioni e soprattutto di musica dal vivo. Come contraltare, c’è il caso Jo Squillo che, dopo gli esordi punk e la parentesi new wave, approda al Festival ‘91 in coppia con Sabrina Salerno cantando in abiti succinti l’inneggiante Siamo donne (“oltre alle gambe c’è di più”). Più di sostanza e meno di apparenza sono Gerardina Trovato e Irene Grandi che da “Novità” si ritrovano poi “Big”, portando a casa ottimi piazzamenti, ad esempio Ma non ho più la mia città (1993) per la prima e La tua ragazza sempre (2000) per la seconda. Tante altre le personalità che spiccano e fanno ben sperare per la loro carriera: Angela Baraldi, Lighea, Francesca Schiavo, Barbara Cola, Petra Magoni, Zenima, Silvia Salemi, Lisa e Barbara Eramo che dopo l’exploit sanremese prendono ognuna strade diverse impegnandosi in svariate progettualità. Alcune sono addirittura ignorate, non vedendo riconosciuto il loro talento: è il caso di Antonella Bucci, Paola Angeli, Camilla, Domino, Liliana Tamberi e Allegra Lusini. Nel 1997 scoppia il fenomeno Paola e Chiara, le due sorelle Iezzi che si aggiudicano il primo posto nelle “Nuove Proposte” con Amici come prima; promosse nei “Campioni” con Per te, non bisseranno il successo dell’anno precedente ma lo troveranno nelle varie hit sfornate in quegli anni, da Vamos a bailar (Esta vida nueva) a Viva el amor!. Splende di luce speciale Leda Battisti, ottima chitarrista, terza classificata tra i “Giovani” del 1999 con Un fiume in piena, che avrà una seconda occasione tra i “Campioni” ben otto anni più tardi con Senza me ti pentirai. In questo decennio si affermano voci importanti che sembrano rimpiazzare le grandi dive del passato: Mietta, Tosca, Laura Pausini e Giorgia, episodicamente anche coautrici di alcune canzoni ma essenzialmente interpreti che hanno il loro punto di forza nella vocalità, in alcuni casi penalizzata dalla qualità non eccelsa delle proposte.

Ringraziamo di cuore Andrea Direnzo per questo speciale “Sanremo Cantautrici – Parte II” sul nostro MdS Mag.
Se ve la siete persa, potete leggere la prima parte a questo link: Sanremo Cantautrici | Parte I

Il viaggio continua… state con noi.

 

Crediti

Foto 1: Carmen Consoli
Foto 2: Marina Rei
Immagine di copertina: Grazie Di Michele, Mariella Nava, Rossana Casale