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Andata e Ritornello #3 | TUTTO IL RESTO NON SO DOVE – Chiara Vidonis

ANDATA E RITORNELLO

Di Michele Neri

Questa rubrica è un viaggio, anzi più viaggi. Perché si va avanti e indietro più volte in un album prima di parlarne, ecco spiegato il titolo scherzoso.
Il viaggio è guardare dal finestrino l’orizzonte coi suoi confini sfumati dal movimento, è fermarsi ad ammirare un tramonto e lasciare entrare le emozioni, è passeggiare nel centro storico seguendo, come fossero sassolini di una fiaba, i segnali che l’artista ci ha voluto lasciare per seguirla nel suo cammino, nel suo itinerario. Perché l’artista è sempre in viaggio da sola. Da sola ma con la voglia irresistibile di condividere il suo percorso. Di farsi raggiungere.

Chiara Vidonis
TUTTO IL RESTO NON SO DOVE
autoprodotto, 2015

 

 

La partenza è in quartetto, brusca, decisa, iconoclasta per certi versi. Nei riff irresistibili di Quando odiavo Roma, canzone dai tratti probabilmente autobiografici, con Chiara Vidonis (chitarra acustica), ci sono Simone De Filippiis (basso e synth), Daniele Fiaschi (chitarra elettrica) e Andrea Palmeri (batteria). E’ una partenza molto forte per un album d’esordio sorprendente che offre dei chiaroscuri sonori continui, passaggi tra elettrico e acustico, tra rock e ballata quasi inediti per il nostro paese e sicuramente per una cantautrice esordiente.

La tensione rimane alta con Il mio peggior nemico registrata con lo stesso trio dell’apertura, però Fiaschi si occupa anche dell’acustica. Si cambia atmosfera con Comprendi l’odio, sinuosa e ipnotica, che si pone a metà tra il rock iniziale e le ballate più avvolgenti che seguiranno. Tra i musicisti si aggiunge Stefano Bechini (celesta e porgrammazioni), produttore e arrangiatore del disco, in condivisione con De Filippiis, Fiaschi, Palmeri e la stessa Chiara. La nervosa e rotolante Tutto finirà precede l’episodio forse più bello del disco, insieme alla title track, Immaginario. Delicata ma allo stesso tempo permeata di una potenza stordente. Per la prima volta nel disco tra i protagonisti ci sono un pianoforte e un Fender Rhodes, entrambi suonati da Bechini. La voce di Chiara Vidonis accompagna l’ascoltatore con decisione tra i suoni di una tromba che arriva da lontano (Francesco Fratini). E’ come buttarsi su un tappeto di piume dopo essere scesi dalle montagne russe. Chiara rincara la dose con Le cose preziose, composta da lei stessa come tutto il resto del materiale. Ma è solo una rincorsa per la salita verso il rock di inizio disco, salita che passa dalla bellissima Viola  e bordeaux, per la dura Eva, tutta basata sulla triade chitarra, basso e batteria. L’incendio, altri tratti autobiografici? Ma l’album sembra esserne pieno, continua con i suoi riff e i suoni secchi e gli arrangiamenti spesso scarni, molto azzeccati, che contraddistinguono tutto l’album. Bella l’apertura centrale nella prima metà del brano.

L’album si avvia alla chiusura con l’invettiva di Lo stato mentale, altro brano registrato in formazione trio cui si aggiunge Chiara con la sua acustica. L’intensa Cannibale chiude l’album offrendoci meravigliose atmosfere psichedeliche che rimandano, abbastanza nettamente, ad alcune cose dei sessanta dei Jefferson Airplane o dei Quicksilver Messenger Service e in cui interviene Luca Pellizzaro col sitar, ad aggiungere sonorità che ulteriormente ci agganciano alla stagione della Summer Of Love.

Chiara Vidonis con questo esordio reclama un posto di rilievo nella canzone rock italiana. Oggi sta lavorando al secondo album di cui ha proposto due gustose anteprime: Lontano da dove e Quello che ho nella testa.

Discografia

TUTTO IL RESTO NON SO DOVE (autoprodotto, 2015)

Cristina Donà: TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE (autoprodotto,2017) – duetto in Riso e chiome bionde

Collettivo W.A.V. Woman Against Violence: W.A.V. WOMAN AGAINST VIOLENCE (UNPLUGGED) (autoprodotto, 2018) – Chiara Vidonis esegue Quando odiavo Roma in versione inedita.

Elisa Erin Bonomo: SINUSOIDE (Dischi Soviet Studio, 2021) – duetto in Nuvola