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Cantautore [Femmina] #19 – L’editoriale | LO SCAMBIO DEGLI INCONTRI

CANTAUTORE [FEMMINA] #19 – L’editoriale | LO SCAMBIO DEGLI INCONTRI

Cosa sarebbe la nostra vita se non esistesse quella che Vinicius de Moraes chiama “l’arte dell’incontro”?

Me lo chiedo in questo settembre che mette in scena già tutti gli elementi dell’anno che mi aspetta e vi confesso una sensazione di apnea, qualche tremore ma anche una grande gioia che spinge e si fa spazio.

Se mi fermo e guardo indietro – esercizio necessario, di tanto in tanto – vedo gli incontri che ho fatto come briciole di pane che segnano una strada. Siamo noi che scegliamo quale percorrere e perseguire.

Mentre scrivo sono in attesa di entrare in un’aula virtuale su Zoom per assistere alla discussione di laurea di Chiara Nicolazzo, la stagista che è stata con me, con noi per due mesi. Si laurea al SAE INSTITUTE di Milano con una tesi dal titolo “Cantautorato italiano e questioni di genere. Un confronto tra gli anni sessanta e i giorni nostri”.

Chiara è stato uno degli incontri più belli di questa stagione che volge al termine e mi sento una sorella maggiore, fiera e ansiosa, davanti allo schermo. Tratta argomenti importanti, con sicurezza e determinazione, anche se l’emozione traspare. È l’emozione di una giovane donna che tiene al proprio operato e spera che verrà capito, ponderato come è giusto che sia. Una giovane donna che parla di competenze nel settore musicale e esercita la propria di competenza. Mi arriva speranza, fiducia e desiderio: tre elementi fondanti di questo mestiere e della vita stessa.

Il pensiero si sposta su un altro incontro estivo, quello con Veronica Marchi, cantautrice e produttrice che ammiro con la sua Maieutica Dischi. L’ho invitata al Festival Eco di Donna Evolution, giunto alla IV edizione quest’anno. Il suo concerto era in chiusura e io ero molto stanca e stressata dopo due settimane di tour de force. È scesa dal treno, anche lei era molto stanca e stressata. Abbiamo pranzato fronte mare con cozze e spaghetti ai frutti di mare. Mancavano molte ore al soundcheck, ci siamo guardate e abbiamo preso una decisione comune: andiamo al mare. Due ore abbondanti all’ombrellone 303 del Lido San Giuliano di Rimini, a circa 2 metri e mezzo dal Chiringuito e – nota importante – a 30 metri da casa mia.

Abbiamo chiacchierato di noi, delle nostre realtà, dei nostri amori. Ci siamo confrontate, consigliate, abbiamo riso, scherzato. Nessuna delle due avrebbe immaginato di stare in costume, sdraiate rigorosamente all’ombra per non bruciarci, senza filtri e, per un pò, senza scadenze, doveri. Era la nostra necessità e l’abbiamo costruita e assecondata.

Avvengono incontri anche inaspettati, proprio come mi è successo a Brescia il 24 agosto. Ero lì in occasione di un concerto a Palazzo Broletto, mi sono svegliata presto al mattino e sono andata a fare la mia camminata mattutina, rito al quale rinuncio difficilmente, alla scoperta di una città meravigliosa, ancora addormentata. Mentre rientravo all’albergo alle 8.20 circa, ho incrociato per strada una ragazza in bicicletta. Mi dico “quella mi sembra Laura Pescatori, è mai possibile?”.

Con Laura, scrittrice e speaker radiofonica, siamo in contatto sui social, mai viste di persona. L’ho riconosciuta, ne ero quasi certa fosse lei! Così le scrivo su messenger, pregandola di non prendermi per pazza, per dirle che pensavo di averla incrociata per strada. Mi risponde subito “ero io!”. Ci diamo un appuntamento per vederci dal vivo ad un caffè nel primo pomeriggio. Un’ora e mezzo di chiacchiere, racconti di progetti. Non posso ancora dirvi cosa è emerso da questa fortuita occasione ma quello che so è che le cose non accadono per caso e che l’ascolto e la condivisione sono davvero strumenti preziosi per costruire.

Numerose sono le persone che scorrono davanti ai miei occhi e abitano dentro il mio cuore grazie agli incontri fatti in questi anni difficili e straordinari. Mi basta pensare all’amicizia con Michele Neri, cominciata con una telefonata in pieno lockdown 2020 che si è evoluta in progetti musicali condivisi, suoi, miei, nostri, oltre che a una presenza vicendevole, nonostante la distanza e la vita che scorre, che si avverte anche quando non ci si sente per giorni. La lista di volti è lunga e mi sento davvero fortunata per questo, in primis il team di MdS, i collaboratori e le collaboratrici, le artiste che fanno parte di questa casa. Le chiamo “le mie persone”, non perchè eserciti su di loro un qualche potere o rivendichi diritti o prelazioni su di esse. Sono le mie persone, sono quelle che difendo e tengo vicine al mio operato e al mio cuore, in una sfera talmente intima che mi imbarazza quasi pensarci.

A noi piace costruire, a me piace farlo, è irrinunciabile. Non riesco a pensare di muovere un passo senza un’idea di progettualità, di disegno, di meta. Dai piccoli obiettivi ai desideri immensi, nel lavoro e nel privato. Il tempo è alleato, a volte lo dimentico – ho scritto un album intero su questo, come faccio a dimenticarlo non so, ma succede! Il tempo è anch’esso strumento per verificare, ponderare. Gli incontri che facciamo possono determinare quello che siamo e che saremo quindi è necessario guardare bene e, se ne vale la pena, curarli, per davvero. Le persone che incontriamo sulla nostra strada possono costruire insieme a noi, ci permettono di conoscerci più a fondo, anche nelle fragilità. Ma quando riconosciamo qualcosa di davvero buono per noi, allora è lì che bisogna affondare il colpo, “senza misura e senza paura” come dice Galoni. 

Ci siamo salutati a Maggio con il verbo “coltivare”, ora ricominciamo da due parole: coraggio e fiducia.

E mentre vi saluto è arrivato il risultato della laurea di Chiara: 110/110. Bravissima davvero. Io ti avrei dato anche la lode e il bacio accademico… mi “limiterò” a riempirti di baci e abbracci quando ti riabbraccerò!

Chiara Raggi

La foto di copertina è di Federica Di Marcello