EVERYTHING BURNS
di Laura Gramuglia
Così come non basta una vita per leggere tutti i libri editi e non ancora pubblicati che, per una ragione o per l’altra, troveremmo incredibilmente prelibati per le nostre menti, così non basta un intero anno per mettere insieme una decina di titoli da lasciare ai posteri come segno tangibile del nostro impeccabile gusto e fiuto nello scoprire talenti un attimo prima che assurgano a fenomeno di massa. Ma quando abbiamo iniziato esattamente a compilare classifiche e a trovare allettanti quelle altrui? In quale preciso momento della nostra storia più recente ci siamo messi a tavolino desiderosi di stilare un elenco di cosa, degli accessori più alla moda? Dei piatti delle feste? Dei pezzi di design che non dovrebbero mai mancare in ogni casa? Saltuariamente ricordo a me stessa che potrei compilare una lista dei momenti più tristi delle serie tv, poi quella lista si affina diventando la top ten delle morti più struggenti mai registrate su piccoli e grandi schermi, ma alla fine passa. Ecco allora arrivare l’onda dei pezzi più struggenti, niente di romantico o malinconico, solo un insieme di note dal comprovato effetto deprimente. E grazie a dio, sempre alla fine, passa anche quell’impulso. Nessuna classifica di inizio-fine anno comparirà quindi in questo spazio e nessun artista sarà maltrattata per non avere rispettato canoni opinabili. Lieta comunque di offrire una mappa, da leggere e ascoltare anche al contrario se vorrete, una cartina che appena qualche mese fa mi ha costretto a perdermi e poi a ritrovarmi. Esattamente come accaduto a Francesca Morello aka R.Y.F. acronimo di restless yellow flowers, gli inquieti fiori gialli del Maestro e Margherita di Bulgakov. Francesca si è smarrita a inizio pandemia, nell’impossibilità di andarsene in giro a proporre la propria musica e si è reinventata compositrice di musiche per Motus, acclamata compagnia teatrale in costante ricerca di suoni e sonorizzazioni. Everything Burns è il titolo del disco uscito il dieci settembre per Bronson Recordings e, come sottolinea la scrittrice Claudia Durastanti tra le pagine di Internazionale, “meriterebbe una rubrica a sé tanto è teso e serpentesco, pieno di canzoni autonome, che brillano di luce propria anche fuori dalla tensione narrativa che le tiene insieme”. And all that I’ve learned is everything burns / Do you want to be in hell with me? Tutto brucia anche dalle parti di Lingua Ignota, al secolo Kristin Hayter, musicista americana che con Pennsylvania Furnace, primo singolo estratto dal suo ultimo lavoro, non sfigurerebbe nemmeno nella lista dei pezzi più struggenti di sempre, se mai mi fossi accostata alla raccolta. Pazienza. Nel frattempo dall’inferno ce la mette tutta per tornare Emma Ruth Rundle: Some hound of Hell looking for handouts / The breath between things no one says canta in Return, brano che anticipa l’album Engine of Hell uscito a novembre. Storie di abusi, dipendenze, solitudini, è la stessa aria che permea un disco concepito quasi cinquant’anni fa da Gianfranca Montedoro e Paola Pallottino. Donnacirco prova ad arrivare alle orecchie del pubblico italiano per la prima volta nel 1974, ma dovrà attendere il 2021 per affacciarsi sul mercato grazie a un collettivo di artiste. Il circo protagonista dell’lp rappresenta quella società in cui la donna di quarantotto anni fa, ma probabilmente ancora di oggi, è intrappolata, un circo che la porta di volta in volta a vestire i panni di contorsionista per sopravvivere. Quel disco oggi è stato ricantato, risuonato e riarrangiato da sole musiciste che non vedevano l’ora di condividere la propria esperienza e metterla al servizio di tutte le ragazze che più ne hanno bisogno, perché di modelli, sia chiaro, non ne abbiamo mai abbastanza. Con l’occhio aperto sull’inferno / E la mammella contro il cielo / La donna circo scosta il velo / Ha già percorso cento strade.
Immagini: Lingua Ignota
ROCKET GIRLS #15 | EVERYTHING BURNS
La Playlist che accompagna l’articolo è una selezione di Laura “Rocket Girls“
Potete acquistare il libro di Laura cliccando sul link: Rocket Girls – Fabbri Editor