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Rubrichelli #13 | La pazienza

LA PAZIENZA
di Giulia Pratelli

Paziènza: Disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, rassegnazione, senza reagire violentemente, il dolore, il male, i disagi, le molestie altrui, le contrarietà della vita in genere. *

Riassunto, in breve: che fatica. Non so se sia effettivamente santa, ma la pazienza è un’arte difficilissima. È un gioco di equilibri, una lenta sospensione, un pavimento faticoso su cui camminare.

Ne serve tantissima, ogni giorno. Sono una puntuale rompiscatole e detesto le mancate consegne, le cose dette e non fatte, i ritardi senza preavviso. Aspetto, sempre, continuamente: prima di un appuntamento, sul lavoro, davanti al computer, continuamente e ovunque. Mi innervosisco con poco, anche se provo (giuro) a  non farlo… poi faccio qualche cavolata e sono costretta a cospargermi il capo di cenere e sprofondare nell’abisso della vergogna. Qualche giorno fa, ad esempio, per la fretta ho fatto un parcheggio non proprio, come dire, “ortodosso”, ma che pensavo non potesse dare troppo fastidio. Ho fatto una commissione veloce e al mio ritorno ho sentito suonare ripetutamente un clacson: sono stata apostrofata come “una vera estronza” da un signore sudamericano che in effetti era stato bloccato dalla mia macchina perché la viabilità era esattamente nel senso opposto a quello che avevo pensato. Al posto suo nemmeno io avrei avuto pazienza, lo so bene. Mi sono sentita mortificata perché proprio, lo giuro, non avrei voluto bloccare la strada o tantomeno comportarmi da “estronza”. Se avessi avuto meno fretta e più pazienza avrei parcheggiato meglio, lui avrebbe spostato la sua macchina senza problemi e non avrebbe dovuto pazientare (più o  meno) aspettandomi, né inveirmi contro.
Un sacco di pazienze sprecate, insomma.

Ci sarebbero un sacco di cose da imparare, per “sopportare” gli altri e noi stessi, a proposito di questa nobile arte e di come esercitarla. Più che cercare formule magiche o regole, ho pensato di guardarmi intorno, di seguire esempi concreti: alla fine la vera Maestra resta la Natura. Non è una frase fatta, ci credo davvero. Stiamo forzando la mano, ormai è innegabile, e forse tornare a sincronizzarci con il passo naturale del tempo ci aiuterebbe a riprendere un ritmo più sensato, più umano… a comprendere davvero la pazienza, a capirla, a viverla. Pensiamo ai semi che danno i frutti a distanza di tempo, all’attesa, senza pretesa, che ci insegna questa stagione che lentamente si colora di giallo e marrone e poi si spoglia, per prepararsi prima al freddo dell’inverno e poi all’esplosione della primavera.

È un esercizio quotidiano, faticoso, a volte sfiancante. Non so a che punto siate o a quale velocità stiate viaggiano ma sono sicura che la musica può metterci d’accordo anche stavolta e per questo vi lascio, come sempre, un link e vi aspetto su Spotify per condividere una playlist di 10 canzoni che sapranno tenerci compagnia… indipendentemente dallo stato attuale della nostra pazienza.

* definizione estratta dal vocabolario online Treccani.

RUBRICHELLI #13 | La pazienza

Crediti:

L’immagine di copertina è una illustrazione de La Tram [IG: @itslatram]