ANDATA E RITORNELLO
di Michele Neri
Questa rubrica è un viaggio, anzi più viaggi. Perché si va avanti e indietro più volte in un album prima di parlarne, ecco spiegato il titolo scherzoso.
Il viaggio è guardare dal finestrino l’orizzonte coi suoi confini sfumati dal movimento, è fermarsi ad ammirare un tramonto e lasciare entrare le emozioni, è passeggiare nel centro storico seguendo, come fossero sassolini di una fiaba, i segnali che l’artista ci ha voluto lasciare per seguirla nel suo cammino, nel suo itinerario. Perché l’artista è sempre in viaggio da sola. Da sola ma con la voglia irresistibile di condividere il suo percorso. Di farsi raggiungere.
Mujeres Creando
LE STELLE SONO RARE
Apogeo Records, 2018

Il 26 gennaio del 2018 è uscito quello che è a oggi l’unico album del gruppo Mujeres Creando. LE STELLE SONO RARE, un disco godibilissimo, ricco di colori e sfumature, pieno di suggestioni musicali che arrivano da lontano. E se i delicati arrangiamenti caratterizzano la musica, non è da meno la bella voce di Assia Fiorillo che si fa cullare dalla chitarra di Anna Claudia Postiglione, dal violino di Igea Montemurro, dalla fisarmonica di Giordana Curati, dalle percussioni di Marisa Cataldo. Al basso c’è Ernesto Nobili anche direttore artistico del progetto discografico e anche impegnato qui e là alle chitarre. Ospite in Once More la pianista Elisabetta Serio.
Le Mujeres Creando sono nate nel 2010 come trio (Postiglione, Montemurro e Curati) cui si è aggiunta presto Assia Fiorillo
La partenza dell’album è molto incisiva con La cruna di un ago, composta dal trio Postiglione, Fiorillo, Curati e con il violino di Igea Montemurro e la voce di Assia subito in evidenza ma è la coesione del gruppo che forse è in maggior evidenza. La fisarmonica introduce, con atmosfera vagamente gitana, Per sempre ancora, composta da Claudia Postiglione (sua una certa predominanza compositiva nell’album) e Giordana Curati. Tangorà (Postiglione), cantata in spagnolo, è tra gli episodi più riusciti di un disco che comunque si mantiene costantemente su un livello superiore. Qui vanno a compimento tutti i talenti individuali delle cinque musiciste che si integrano alla perfezione con un risultato davvero prezioso. Ancora Postiglione è l’autrice di Le stelle sono rare, altro gioiello con una bella interazione iniziale tra Curati e Fiorillo che accolgono presto l’ingresso delle percussioni di Marisa Cataldo. Con Mani fredde arriviamo alla prima canzone “canonica” del disco, una ballata dal vago sapore country-jazz che mette in evidenza ancora una volta la voce di Assia Fiorillo.
Nel segno di una omogenea varietà (si perdoni l’ossimoro), ecco Je parlo ‘e te, dolcissimo episodio in napoletano mentre in Ex valzer, a proposito nuovo cambio di atmosfera, torna protagonista la fisarmonica di Giordana Curati, autrice del brano, che duetta con il violino di Montemurro. Il trio fondatore delle Mujeres Creando – Postiglione, Montemurro e Curati, è il protagonista dello strumentale Rosaspina che precede l’unica cover del disco, la strepitosa Remedios di Gabriella Ferri. Inaspettata arriva la chiusura in inglese di Once More con Elisabetta Serio al pianoforte. Una conclusione che conferma che l’amalgama dei suoni e degli arrangiamenti non sminuisce e anzi valorizza, la grande varietà della proposta musicale delle Mujeres Creando. Poco dopo la conclusione dell’album è entrata in formazione la bassista Agnese Mari. Sistemate a sestetto, le Mujeres, il nome è ispirato da un noto collettivo femminista sudamericano, continuano a proporre la loro musica delicata ma tutt’altro che disimpegnata. Con Madre di tutto partecipano alla raccolta DEL FEMMINIL SENTIRE (2019) e con The Longest Revolution, in cui collaborano con Blindur, sono nella scaletta di VOCI PER LA LIBERTA’, miscellanea realizzata per la ventiduesima edizione del Festival Una canzone per Amnesty.
