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PsicoCose #11 | Donne o oggetti?

PSICOCOSE | DONNE O OGGETTI?
di Martina Baiocchi

Adele è tornata. Questo mese ospita l’uscita del suo nuovo album e con esso la conferma della persona che è diventata: più decisa, più forte nel sapere cosa è giusto per lei e qual è il modo di fare musica che la fa stare bene.

La sua carriera, purtroppo, è stata segnata non solo da grandissimi complimenti per la sua voce e la sua musica, ma anche da forti critiche per il suo aspetto e il suo peso. I commenti sul suo corpo non sono mai mancati, né prima né dopo essere dimagrita. Colgo l’occasione per evidenziare un meccanismo alla base di tali giudizi che condiziona fortemente chi li riceve, ma anche chi assiste, ovvero li sente o li legge. È fondamentale prenderne coscienza per provare a cambiare modo di pensare e di agire in queste situazioni.

La cantante ha affermato: “Il mio corpo è stato oggettivato per tutta la mia carriera. Non solo adesso.” Cosa significa “oggettivare”? L’oggettivazione implica il trattare una persona come uno strumento privo di autonomia e soggettività. É una forma di deumanizzazione, di negazione dell’umanità dell’altro. In questo caso specifico si può parlare di oggettivazione sessuale, ossia valutare una persona esclusivamente basandosi sulla sua funzione sessuale, considerando, quindi, solo alcune parti del suo corpo trascurando l’aspetto complessivo, la sua interezza. Una possibile conseguenza è l’auto-oggettivazione: interiorizzare una visione di sé come un oggetto che ha lo scopo di soddisfare il piacere altrui. Ciò può portare, soprattutto nelle donne, alla crescita di emozioni negative legate al proprio corpo e alla sensazione di non essere all’altezza degli standard culturali imposti. I social media hanno avuto un ruolo fondamentale nell’amplificazione e nella diffusione di questo fenomeno, ma non dimentichiamoci che c’è sempre stato: nel tempo ha solo assunto forme diverse.

Adele, inoltre, ha detto che le parole, i giudizi e le critiche peggiori venivano da altre donne, e questo l’ha enormemente delusa. Questo purtroppo è vero, tende a prevalere il confronto e la rivalità tra donne. L’oggettivazione del corpo porta ad una maggiore insoddisfazione per la propria immagine, ad un abbassamento dell’autostima e ad una maggior insicurezza di fondo che contribuiscono a diffondere critiche e giudizi negativi nei confronti degli altri.

Quindi è importante che l’alta circolazione di notizie sui social venga sfruttata non per aggravare questo tipo di fenomeni, ma per cambiare gli standard di bellezza imposti, per proporre l’immagine di se stessi nella sua interezza e complessità, sentirsi liberi di essere se stessi e piacere per quello che si è.

Crediti:

L’immagine di copertina è una illustrazione dedicata di @chimbo.gne [IG]