PSICOCOSE | MENTE, CORPO E NATURA
di Martina Baiocchi
Il benessere psicologico, più nello specifico la salute mentale, e la natura sono due temi a cui sono particolarmente affezionata. Temi che nei nostri tempi stanno diventando sempre più grandi, corposi, allarmanti e, di conseguenza, urgenti.
All’inizio di questo nuovo anno ho avuto l’occasione di stare per un tempo prolungato fuori dalla città, in montagna. In realtà mi sono resa conto che, nonostante fossi immersa nella natura, la maggior parte del tempo rimanevo a casa, a guardare i meravigliosi paesaggi dalla finestra: come se bastasse riempirsi gli occhi di prati, alberi, neve e vette per distrarsi dalla routine quotidiana strettamente legata all’utilizzo di computer, smartphone e altri dispositivi tecnologici. Infatti, non è così. Un giorno sono uscita. Ho fatto una camminata nei boschi vicino a casa e quando sono tornata mi sentivo diversa, sia fisicamente che mentalmente.
Diversi studi scientifici affermano che trascorrere del tempo immersi in un ambiente forestale porti ad avere vari benefici per la salute fisica e mentale. In particolare, è stato osservato che gli oli essenziali legnosi, rilasciati dal tronco delle piante per difendersi da parassiti e insetti, sono quelli che probabilmente hanno un effetto sul nostro organismo inducendolo ad aumentare il numero di cellule Natural Killer (la nostra prima linea immunitaria contro agenti patogeni e cancro). Inoltre, oltre all’odore del legno, ci sono altri elementi naturali come il suono dell’acqua che scorre e più in generale l’essere immersi in un paesaggio che favoriscono la riduzione dei livelli di stress, della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Più nello specifico si parla di riduzione di “technostress”, che può essere definito come il risultato del sempre più massiccio utilizzo di nuove tecnologie e del fatto che trascorriamo mediamente il 90% del nostro tempo al chiuso. Ne consegue un aumento del rischio di soffrire di insonnia, ansia, deficit dell’apprendimento, oppure di disturbi fisici come problemi digestivi, cardio-circolatori o, più semplicemente, posturali.
Ulteriori benefici fisici e psicologici dell’immersione in paesaggi naturali e della totale disconnessione dalla tecnologia sono: l’aumento di prestazioni creative e di problem solving del 50%, il miglioramento della memoria del 20% e, più in generale, viene favorita una migliore attività sincrona tra le aree del cervello e di conseguenza una migliore concentrazione e minore distraibilità. Altri benefici da non trascurare sono l’aumento di autostima e lo sviluppo di un maggior senso di appartenenza al mondo e un maggior apprezzamento della bellezza delle cose.
Per concludere, quindi, riavvicinarsi alla natura non solo ci dà benefici psicologici, cognitivi, fisiologici e sociali, ma può essere anche uno stimolo per prendersene cura e rispettarla, riaccendere le nostre coscienze più ambientaliste ed eventualmente la consapevolezza di dover apportare delle modifiche al nostro stile di vita per renderlo più sostenibile.
Crediti:
L’immagine di copertina è una illustrazione dedicata di @chimbo.gne [IG]