Il 26 gennaio del 2018 è uscito quello che è a oggi l’unico album del gruppo Mujeres Creando. LE STELLE SONO RARE, un disco godibilissimo, ricco di colori e sfumature, pieno di suggestioni musicali che arrivano da lontano.
Nelle ultime settimane ci hanno lasciato diverse artiste. Scrittrici, attiviste, attrici, musiciste che hanno saputo lasciare un’impronta del proprio passaggio e che possiamo onorare traendo ispirazione dal loro lascito.
Le coincidenze non esistono.
Possiamo pensare che tutto sia un caso, che le cose accadano senza un senso. Per me non è così.
A casa di una amica, dopo aver bevuto un paio di prosecchi e raccontato una triste storia a tema “sinistri stradali ed assicurazioni”, mi trovo a formulare una teoria che è una vera e propria rivelazione per la mia vita. Complice il vino naturalmente, ammettiamolo.
Se in questo momento vi trovaste immersi nel silenzio come vi sentireste?
L’anno scorso vi ho parlato dell’importanza della musica, dei suoi effetti positivi sull’umore e sul benessere, ma non vorrei che si sottovalutasse il ruolo del silenzio.
La partenza è in quartetto, brusca, decisa, iconoclasta per certi versi. Nei riff irresistibili di Quando odiavo Roma, canzone dai tratti probabilmente autobiografici, con Chiara Vidonis (chitarra acustica), ci sono Simone De Filippiis (basso e synth), Daniele Fiaschi (chitarra elettrica) e Andrea Palmeri (batteria). E’ una partenza molto forte per un album d’esordio sorprendente che…
Se finora la nostra rubrica AstroFlò si è occupata dei 12 Segni zodiacali, ora è giunto il momento di analizzare i dodici corpi celesti che “colorano” i Segni. Cominciando ovviamente dal Sole.
ROSSO FUOCO è la rubrica di Giorgia Bazzanti in collaborazione con il G StudioLab, vocal studio di cui è direttrice didattica, founder e vocal coach. Attraverso alcune canzoni di cantautrici ed interpreti, esploreremo il loro modo di cantare, raccontare e comunicare. Entreremo nel vivo della loro voce e delle emozioni ad essa collegate.
Un genere impossibile, uno spazio dell’immaginazione dai confini liquidi, un racconto cromatico e multiforme, idee musicali che cercano collocazione attraverso la fuga.
Farsa di Silvia Perez Cruz sembra infatti voler scansare ogni tentativo di classificazione, muovendo i passi dal folklore, dall’odore di terra, per trovare rifugio (forse nascondersi?) nelle viscere, nel sangue.
Un giorno ho pensato di avere un animale nella pancia, un cane nello stomaco, un mostro forse. Sembrava che si muovesse da solo, senza avvertire, senza chiedere. Aveva fame, continuamente e di tutto: ansia, paura, felicità, qualsiasi cosa. A volte si faceva sentire più del solito, apparentemente senza motivo.